È senza dubbio il Decano del Ciclismo brindisino, uno dei più esperti, se non IL PIÙ esperto della materia in Puglia. Romeo Tepore, classe 1937, figura storica brindisina e ideatore, tra l’altro, della “Brindisi in Bicicletta” che con la ASD US ACLI Fausto Coppi continua instancabilmente ad organizzare anno dopo anno, ha appreso con orgoglio ed entusiasmo la notizia del passaggio in città della 103esima edizione del Giro d’Italia 2020 del Giro dove il capoluogo adriatico sarà la città di arrivo della tappa Castrovillari-Brindisi prevista per il 16 maggio 2020.
Romeo Tepore, impegnato da oltre 60anni nel Ciclismo italiano ed internazionale, ciclista a sua volta nelle categorie Esordiente, Allievo e infine Dilettante, è stato ufficialmente tesserato, a partire dal 1955 con l’UVI – Unione Velocipedistica Italiana, (l’allora federazione ciclistica si chiamava così) con le società Ciclistica Giannotti di Ostuni, poi con la Ciclistica Vinci di Fasano nel 1956 e infine con la Ciclistica Fausto Coppi di Brindisi fondata nel 1957 ottenendo poi nel 1964 la licenza di Direttore Sportivo di Società tesserato UVI, ha voluto rilasciare a Nico Lorusso, Addetto e Responsabile Ufficio Stampa della ASD US ACLI Fausto una intervista per esprimere il proprio pensiero sul passaggio brindisino del Giro d’Italia 2020.
– Romeo, il Giro d’Italia 2020 passerà da Brindisi, l’arrivo di una tappa, quella del 16 maggio 2020 che partirà da Castrovillari e arriverà a Brindisi, cose ne pensa?
“Sono davvero entusiasta di questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale che vede a capo il sindaco Riccardo Rossi e l’interessamento dell’Assessore allo Sport Oreste Pinto e vanta un prezioso contributo per la realizzazione della tappa concesso dalla Regione Puglia. Non posso che ammettere di essere sinceramente colpito da questa notizia. Per oltre 20 anni ho cercato di parlare della possibilità di riportare il Giro d’Italia a Brindisi con le figure istituzionali cittadine che si sono succedute ma ricevendo solo promesse mai mantenute. Qualche anno fa trovai conforto in un assessore allo Sport della Provincia di Brindisi, all’epoca era ancora ente declassato, un assessore amante anche lui della due ruote a pedali che organizzò una riunione con tutti gli assessori allo sport comunali dei paesi dell’intera provincia per parlare di una possibile tappa del Giro d’Italia nel brindisino, a quella convocazione si presentò il solo assessore allo sport di Ostuni e per me ci fu l’ennesima delusione. Preso atto di questa bella notizia, oggi quello che mi auguro è che un risultato di questo tipo metta nelle giuste condizioni di mostrare come questa città possa essere considerata dagli organizzatori del Giro non solo come arrivo di Tappa, come accadrà in questa occasione ma, in una prossima edizione, come città di partenza di una tappa”.
– Lei ha detto nella risposta precedente “Riportare il Giro d’Italia a Brindisi”, consapevoli della sua profonda conoscenza della storia di questa città, vogliamo rinfrescare i ricordi ai più smemorati ?
“Certo, con piacere! Era il 1971, la 53a edizione del Giro d’Italia. La Carovana era partita da Lecce il 20 maggio per raggiungere Brindisi. Questo percorso fu però un semplice cronoprologo, una cronometro a squadre e a vincere fu la società ciclistica Salvarani. Il giorno dopo, il 21 Maggio la competizione riprese con la tappa che da Brindisi portava a Bari, quell’anno Brindisi rappresentò il vero punto di partenza del Giro d’Italia, la prima tappa che decretò vincitore Mario Basso. Ricordo che ci fu una partecipazione massiccia di spettatori. Posso anche dirvi che sull’onda di questo grande successo a Brindisi nel 1974 si svolse la prima edizione di Brindisi in bicicletta. Vi parteciparono oltre 700 iscritti. E pensare che provai a coinvolgere l’Amministrazione Comunale dell’allora sindaco Franco Arina che, una volta ascoltata la mia intenzione di organizzare il raduno cicloturistico mi congedò freddamente dandomi del pazzo, sottolineando che a Brindisi nessuno andava in bicicletta e che al comune c’erano cose più importanti a cui pensare. Quella edizione della Brindisi in bicicletta fu l’esordio di una manifestazione fino ad allora inesistente non solo in Puglia ma in tutta Italia e quello fu anche il punto di partenza per un uso della bicicletta più diffuso. A Brindisi abbiamo anche avuto una emozionante passaggio del Gran Premio delle Nazioni a tappe, nell’anno 1965, la 35a edizione. L’arrivo della quarta tappa Bari-Brindisi avvenne in un gremito e affascinante Corso Garibaldi e fu vinta da Alfredo Sabbadin. La quinta tappa Brindisi-Lecce fu vinta da Ercole Baldini. Fantastici ricordi della nostra città.”
– Romeo, l’intuizione della “Brindisi in Bicicletta” in realtà, per quanto un fiore all’occhiello, non è l’unica manifestazione che l’ha vista in qualità di organizzatore, mi sembra di ricordarla protagonista di più di qualche esperienza di rilievo internazionale?
“Devo dire che porto con me ricordi splendidi che mi legano al mondo del ciclismo come ad esempio il Campionato Mondiale di Ciclismo su Strada svoltosi ad Ostuni il 5 settembre del 1976. Ebbi l’onore di far parte del comitato organizzatore. Un’esperienza indimenticabile, la competizione mondiale fu vinta dal belga Mertens che battè in volata il grande campione Moser. In quella occasione, grazie all’opportunità che mi fu concessa il giorno precedente il 4 settembre 1976 organizzai in concomitanza appunto dei campionati mondiali un Raduno Cicloturistico Internazionale con la partecipazione di oltre 150 atleti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Si partiva da Brindisi in direzione Ostuni. Da qui iniziava il raduno che prevedeva il percorso Ostuni-Cisternino e ritorno, per ritrovarsi quindi nella Città Bianca dove il giorno dopo si sarebbe disputato il campionato mondiale. Per ogni partecipante prevedemmo anche un piccolo cestino con prodotti locali offerti dalle aziende del territorio. Quella piccola idea piacque a tal punto che fui ringraziato con una pergamena personalizzata per alti meriti sportivi oltre ad una medaglia d’argento. Negli anni 1996, 1997 e 1998 poi, fui coinvolto direttamente da Franca Mealli, coordinatrice del giro di Puglia, nel comitato organizzatore, Anche in quella occasione furono tre giorni di immenso lavoro ma con tanta soddisfazione.”
– Insomma, Romeo Lei continua a mantenere una passione unica per il ciclismo, ha maturato una esperienza non indifferente come organizzatore e fra qualche mese rivedrà il Giro d’Italia passare dalla sua Brindisi, si sente di dare qualche suggerimento agli organizzatori per la tappa brindisina?
“Il Giro d’Italia è una macchina super organizzata e rodata, nulla è lasciata al caso e di certo coloro che formano il comitato organizzatore sanno fare benissimo il loro mestiere effettuando tutte le valutazioni soprattutto in materia di sicurezza. Del resto però, da appassionato della bicicletta non nascondo di essermi fatto alcune idee per quanto riguarda l’organizzazione della volata finale della tappa con l’area podio per la premiazione, l’area stampa eccetera. Secondo la mia esperienza, essendo un percorso caratterizzato da strada piana senza salite si prevede l’arrivo in massa di tutti e 150 i corridori, La fase finale della tappa quindi, dato anche l’arrivo della Carovana (auto, moto e mezzi al seguito) da Mesagne, si potrebbe ipotizzare in tre diversi punti cittadini che io immagino così in base ovviamente anche ai permessi che si possono richiedere ed ottenere:
o Arrivo in Via Palmiro Togliatti con la Carovana che viene indirizzata all’interno dell’area parcheggio recintata della scuola Morvillo-Falcone di Via Giuseppe Maria Galanti. Questa scelta sarebbe però un po’ deludente per quanti si aspettano di vedere i ciclisti sfrecciare per le vie del centro storico;
o Arrivo in Corso Garibaldi subito dopo il Banco di Napoli con la Carovana che confluirebbe da Via Porta Lecce verso il parcheggio di Via Spalato;
o Arrivo in Viale Regina Margherita o Piazzale Lenio Flacco con la Carovana che confluirebbe su via del Mare. Questa scelta potrebbe rappresentare se le condizioni lo permettessero, la migliore soluzione anche per il posizionamento strategico di telecamere televisive per viste panoramiche.
Chiaramente si tratta di semplici idee, quello che conta davvero è che la città di Brindisi colga quanto di meglio questa opportunità possa fornire ad un territorio carico di potenzialità inespresse.”