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Madama Butterfly, la recensione di Eleonora Vitale

Quando fu messa in scena per la prima volta alla Scala di Milano, Madama Butterfly, opera in tre atti di Puccini, ottenne un inaspettato insuccesso. All’epoca si parlò di un’azione premeditata ai danni dell’autore da parte di una frangia del pubblico. Infatti, pochi mesi dopo una versione leggermente modificata dell’opera, otteneva a Brescia quel grande successo che ancora oggi accompagna quasi tutte le rappresentazioni del capolavoro pucciniano. Ed il termine “quasi” è tanto più appropriato perché la rappresentazione di Madama Butterfly che si è tenuta domenica 7 maggio al teatro Verdi di Brindisi ha rischiato di trasformarsi in un clamoroso fiasco. Sarà stata colpa della cattiva acustica del teatro Verdi o della giornata non proprio di grazia di alcuni interpreti ma l’unica cosa che ci è rimasta impressa del primo tempo dello spettacolo sono state le facce smarrite del pubblico brindisino. Si sa che la lirica non è spettacolo per neofiti, necessita di un orecchio allenato e di una profonda conoscenza dei libretti, tuttavia, che quella di ieri sera non fosse propriamente un “grande” Madama Butterfly, era chiaro anche ad un pubblico non avvezzo ai famosi palcoscenici. Per fortuna dal secondo tempo in poi la rappresentazione ha maggiormente coinvolto il pubblico che si è lasciato affascinare dalle atmosfere orientali delle scenografie. Ci è molto piaciuta nella sua semplicità la scelta di ambientare tutta l’opera in un unico paesaggio rappresentato da un ponticello rosso e da una caratteristica casa nipponica. Molto apprezzato è stato anche il simbolismo del ramo di mandorlo che fiorisce per poi appassire, adottato per caratterizzare il lento susseguirsi delle stagioni e così sottolineare l’incrollabile fiducia di Cio-cio-san nel ritorno dell’amato Pinkerton. Più discutibile la scelta di separare le varie sequenze mediante l’uso di luci psichedeliche che mal si accordavano con il clima di triste malinconia dell’opera. Un cenno di plauso all’orchestra sinfonica di Lecce e del Salento che ha accompagnato in modo sicuro i cantanti lirici.

Eleonora Vitale